giovedì 30 ottobre 2008

Decreto Gelmini : cosa cambia nella scuola italiana



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Martedi 4 Novembre alle ore 18 a Ficulle
presso la sala polivalente di Ficulle
ASSEMBLEA PUBBLICA sul tema
" Decreto Gelmini : cosa cambia nella scuola italiana"
interverrà MARIA PRODI Assessore Regionale
in Umbria all’Istruzione , Formazione, Lavoro,
Pari opportunità


Sulla scuola le “ nuove invasioni barbariche”

di Alba Cavicchi
(Responsabile Forum regionale scuola del PD)

I decreti del ministro Gelmini calano sulla scuola come una mannaia, a ritmo serrato, come una “nuova invasione barbarica”.
Bocciatura con una sola insufficienza, 4 anni invece che 5 per le superiori, università per pochi, nessun piano di assunzione per i precari, finanziamento pubblico alle scuole private, scuola solo fino alle 12.30, oltre al grembiule, al maestro unico e al drammatico taglio di 150mila posti di lavoro.

Questi provvedimenti hanno colto di sorpresa il mondo della scuola; nessuno si aspettava che, dopo anni di serrato dibattito, pedagogico e ideologico, sul ruolo della scuola e sulla centralità dell’allievo, si arrivasse ad intervenire sulla scuola solo operando tagli, solo per ragioni economiche.
Hanno però trovato consenso, all’inizio, anche tra alcuni opinionisti autorevoli, che plaudivano alle “novità”: ordine, disciplina, merito, serietà. Se aggiungiamo a questo la propaganda del governo contro i docenti fannulloni, impreparati e la “crociata contro gli sprechi”, si capisce la difficoltà della scuola nel far valere le proprie ragioni.
Anche i partiti di opposizione e i sindacati si sono mossi un po’ in ritardo.
Sembra quasi che abbiamo perso la bussola, che siamo a corto di risposte e quelle che tentiamo siano vecchie. Perché?

Filosofi, sociologi, economisti ci dicono che oggi viviamo immersi in una paura quotidiana, anche se non ne siamo consapevoli: paura di non trovare o di perdere il lavoro, paura delle epidemie, della catastrofe ambientale, degli attentati terroristici, delle armi di distruzione di massa, del crollo dell’economia, della povertà. Questi sono gli aspetti più pericolosi di quel processo irreversibile di globalizzazione dei rapporti umani, che, se lasciato senza una guida politica democratica, come oggi accade, rischia di condurci alla catastrofe.

Di fronte a queste paure i governi di destra, nel mondo, danno risposte vecchie e falsamente rassicuranti, ma nell’immediato, vincenti: il ritorno al passato, all’identità nazionale, all’italianità, alla famiglia tradizionale, alla Patria, all’ordine, al proprio particolare, alla “vecchia cara scuola di un tempo”. Sembrano promesse rassicuranti, ma giocano sulla paura; hanno come effetto una specie di “caccia alle streghe”, che scatena vari gruppi sociali in difesa dei propri interessi “particolari”, contro la minaccia del diverso, del fannullone, degli sprechi, contro tutto ciò che è “pubblico”. Anche gli insegnanti vengono rappresentati come inadeguati e incapaci; così sarà più facile liquidare la scuola pubblica.

Ma è proprio di fronte a queste paure che il compito della scuola si rafforza: occorre infatti che i ragazzi siano educati a filtrare correttamente l’enorme flusso di informazioni che ricade su di loro, a sviluppare il senso critico per giudicare autonomamente. E’ a scuola che si formano cultura e democrazia e che può riprendere anche quel nuovo sviluppo economico che nasce dal capitale umano.
Per queste ragioni la scuola pubblica ha bisogno di investimenti straordinari e di realizzare i processi di riforma in atto, le Indicazioni per il curricolo e l’innalzamento dell’obbligo di istruzione a dieci anni, nel percorso scolastico.


Ha bisogno dell’appoggio dei genitori, dei cittadini e delle Istituzioni per continuare a svolgere il suo compito costituzionale, per impedire “ nuove invasioni barbariche” e anzi promuovere una rinascita culturale, economica e morale del nostro Paese.


Responsabile Forum regionale scuola del PD

martedì 28 ottobre 2008

L'11 novembre si inaugura il percorso d'arte a Monteleone



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Gli ingressi ai vari tratti di percorso, sono segnati dalla presenza di opere scultoree figurative dell’artista Marco Gabriel Perli realizzate in travertino, che invitano il visitatore ad “intraprendere il cammino”. Rappresentano coppie, un uomo ed una donna appartenenti a tre età diverse della vita: la giovinezza, la maturità, la vecchiaia. Così si intraprende il cammino “virtuale” dei “tempi” della vita, passeggiando si riflette, si pensa si raggiungono ricordi…
All’interno di una piazzola dove sorgeva una discarica abusiva, adesso è stato installato il primo microgiardino d’artista, un’area tra le piante, dove l’artista Marco Gabriel Perli, si confronta con la natura. Una coppia di sculture di travertino intitolate “Teste tra le nuvole”. Queste opere in particolare sono realizzate in modo che il fruitore può toccarle, sedervi sopra, interagire con esse.
Questo intervento apre le porte ad un programma decennale che il Comune è intenzionato ad attuare. Un Comitato appositamente costituito si occuperà di coordinare l’intera iniziativa. Infatti saranno elaborati dei programmi didattici che verranno proposti alle scuole.
Il progetto ha una forte valenza artistica, dato che il Comune realizzerà programmi d’intervento da parte di artisti contemporanei invitati anno per anno a realizzare un MICROGIARDINO all’interno delle zone boschive adiacenti al percorso.
Persino il marciapiedi che interessa la parte più vicina a Fabro Scalo, e che isola il fruitore dalla strada adiacente, è realizzato con un sapore artistico. Sarà infatti caratterizzato da una ringhiera artistica in ferro colorato che dona, per la sua particolare forma, un accento dinamico e ludico.
La “Passeggiata” naturalistica rimane comunque lo scopo principale di questo intervento, che prevede di essere una grande e nuova attrattiva. Si ritiene che l’apporto didattico, naturalistico ed artistico sia di fondamentale importanza, poiché costituisce un modo sottile per educare, oltre che una ricchezza particolare della quale il Comune intende dotarsi così da poterla offrire ai suoi cittadini ed anche agli attenti visitatori.

domenica 19 ottobre 2008

18 ottobre 2008 : inaugurata l'UNITRE dell'Alto Orvietano



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Il 18 ottobre è stato presentato l'anno accademico 2008/2009 dell'UNITRE dell'Alto Orvietano. Il presidente Luciano Martelloni, alla presenza dei sindaci, degli amministratori e dei molti volontari che già si sono ttivati per l'iniziativa ha presentato il programma introdotto da una bella citazione di Peter Ustinov : " Si è giovani se ci si dimentica di diventare vecchi perchè si ha di meglio da fare nella vita".

Tra i docenti Aldo Sorci,Enrico Paraciani, Domenico Cacopardo, Carlo Andreoli, Don Maurizio De Siena,Germana Monni, Elisa Biglia, Fabio Fattorini,Alessandra Amori, Letizia Borra,Immacolata Graziani,Claudio Bizzarri,Padre Giovanni Scanavino, Mario Giuliacci,Mario Morcellini, Nando Anselmi, Gino Terreza, Cristina Perrissinotto