giovedì 4 dicembre 2008

Considerazioni sul caso "centrale a biomasse" di Montegabbione di Nicolò Savarese, Architetto incaricato PRG di Montegabbione



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da www.orvietonews.it

Caro Direttore di Orvietonews,
vivendo a Roma, non mi capita facilmente di leggere la stampa locale, se non quando non ne sia per qualche motivo sollecitato o coinvolto.
Mi riferisco alla questione "centrale a biomasse" di Montegabbione, dove sono al momento incaricato di elaborare la variante al Piano Regolatore Generale.
Per lunga esperienza di collaborazione con le amministrazioni locali, so come non sia decisione facile, per un sindaco, affrontare questioni urbanistiche nell'imminenza di scadenze elettorali e pertanto la tempesta, che sembra essersi scatenata nel classico bicchier d'acqua, non mi ha sorpreso più di tanto.
Tuttavia, anche se la questione sembra essersi chiarificata, mi corre l'obbligo di alcune precisazioni al riguardo, per ristabilire quel minimo di correttezza nell'informazione ai cittadini, che è necessaria anche per poter svolgere un buon lavoro professionale.

Da qualche tempo a questa parte – e dopo un lungo periodo di illusione tecnocratica da parte di politici e tecnici urbanisti – è tornata ad imporsi l'esigenza, prima di disegnare un piano, di confrontarsi con le esigenze dei cittadini, delle associazioni di categoria, delle imprese operanti sul territorio e di quanti altri pensano di avere qualcosa da chiedere o anche solo da dire all'Amministrazione comunale. Lo raccomanda autorevolmente l'Istituto Nazionale di Urbanistica, ma lo impone soprattutto la legislazione regionale, attraverso l'attivazione di strumenti preliminari all'adozione del PRG, come la pubblicizzazione di un documento programmatico preliminare e la convocazione di una conferenza interistituzionale cosiddetta di co-pianificazione.

Avendo a cuore questa esigenza, l'Amministrazione comunale di Montegabbione ha aperto da tempo un dialogo con cittadini ed operatori, sollecitando proposte e richieste. Di conseguenza, è vero che è pervenuta all'Amministrazione una richiesta per l'insediamento di una centrale a biomasse, così come è vero che sono pervenute proposte per nuovi complessi turistico-ricettivi e per nuovi insediamenti residenziali. Posso addirittura correggere al rialzo le cifre fornite in qualcuno degli articoli pubblicati, anche perché molte di tali proposte sono state presentate in pubbliche assemblee. Ebbene non si tratta di richieste per 30.000 ma per oltre 80.000 metri cubi (magari non sul Montarale di fronte a Castedifiori, che sta un poco più lontano).

Il fatto è che, se solo si fosse attesa la pubblicazione del Documento programmatico preliminare, di queste cifre, così come della centrale a biomasse, non si sarebbe trovata traccia! Si sarebbe scoperto, invece, che tra gli obiettivi del nuovo PRG ci sono:
- la riduzione delle quantità residenziali previste dal PRG vigente (e devo confessare che non mi era ancora capitata un'Amministrazione che vara un nuovo PRG per ridursi le possibilità edificatorie consentitegli dal vecchio);
- la valorizzazione delle risorse ambientali e culturali, davvero ingenti e fortemente sottoutilizzate, come nel caso della Scarzuola, un bene di vera eccellenza, su cui Provincia e Regione dovrebbero attivarsi;
- la valorizzazione turistica del territorio (dopo aver richiesto con lettera circolare a tutti gli interessati, vecchi e nuovi, un business plan degli interventi proposti, per verificarne fattibilità e credibilità);
- il coordinamento con i Comuni vicini, per risolvere problemi comuni, come quello relativo alle attività estrattive, ma anche per mettere a sistema le ricadute di grandi progetti turistici, come quello relativo alle terme di Parrano. E così via.

In conclusione, se si fosse atteso ancora qualche giorno prima di sollevare il caso, si sarebbe potuto esercitare il sacrosanto diritto di critica su dati di fatto e su decisioni programmatiche pubblicamente espresse, nero su bianco, dall'Amministrazione comunale stessa; piuttosto che su voci di corridoio.

Un cordiale saluto

Nicolò Savarese